Non è sangue, è gioco
Il guanto bianco di Dora Maar/Donatella Mei si colora di sangue mentre gioca col coltello tra le dita; lo scalpello di Camille Claudel/Carolina Ielardi batte; la presenza viva di una insegnante sui generis coinvolge il pubblico sul tema del conflitto femminile tra arte e sentimenti. Con la partecipazione video di Gwen Strauss, Direttrice della “The Dora Maar House”.
Dettagli performance
In scena: Donatella Mei
Interventi video: Carolina Ielardi
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NON È SANGUE È GIOCO – di e con Donatella Mei e Carolina Ielardi.
Performance multimediale tragicomica sul conflitto tra l’arte e i sentimenti nel mondo femminile e in particolare quello di Dora Maar e Camille Claudel, due artiste di grandissimo valore ancora oggi poco conosciute poiché offuscate da una società che ha dato finora poco spazio alle donne. Una terza, Nancy Brown Negley, fondatrice del Museum of Fine Arts di Houston, ha voluto sostenere e supportare il restauro della casa di Dora Maar in Francia, rendendola una residenza per artisti e ricercatori. Camille e Dora, entrambe legate sentimentalmente ad artisti di fama internazionale, Rodin e Picasso, anche se probabilmente grazie a questi incontri conquistarono una certa visibilità, finirono per esserne distrutte.
Le domande che la performance intende porre, attraverso l’interpretazione tragicomica di Donatella Mei e le proiezioni di Carolina Ielardi, sono: se le due artiste non fossero state legate a questi uomini, avrebbero avuto più o meno successo? E se non avessero anteposto l’amore alla loro arte e l’arte del compagno alla loro? In un contesto sociale svantaggiato, in mancanza di spazi fisici, di mezzi o di tempo, siamo sicuri che oggi queste donne avrebbero una vita diversa?